La ragione ed il torto..
In questi ultimi due giorni gli eventi sono precipitati rapidamente e ci troviamo in una situazione grave che, con l’arrivo delle prime lettere di licenziamento, diverrà drammatica.
Ognuno, a suon di comunicati, esprime la sua visione dei fatti e definisce, come un oracolo, le sue ragioni.
Leggo ed ascolto con attenzione tutte le versioni ma non riconosco in maniera chiara chi ha “ragione”, invece molto chiaramente vedo chi ha torto.
Ha torto l’azienda che pensa che i lavoratori non abbiano capito cosa sta accadendo, ma soprattutto ha torto nel pensare che abbiamo solo egoisticamente a cuore il nostro posto di lavoro (comunque già questo sarebbe legittimo). Chi si è adoperato fattivamente per la crescita di questa azienda, crede che risparmiare tagliando sul capitale umano significherebbe la fine e non la rinascita di BT Italia.
Ha torto il ministero del lavoro che avrebbe dovuto difendere meglio i soldi che i contribuenti italiani danno allo stato per gli ammortizzatori sociali, costringendo azienda e parti sociali a stare al tavolo delle trattativa ad oltranza fino al raggiungimento di un accordo che salvaguardasse posti di lavoro.
Hanno torto i sindacati che, nel momento topico, hanno preferito dividersi evidenziando la mancanza di una strategia comune (non mi sembra di aver mai sentito nessuno affermare che “la divisione fa la forza”)
Hanno torto in particolare CISL/UIL che non hanno tenuto conto del mandato chiaro dei lavoratori.
Ha torto la CGIL che ha abbandonato le trattative invece di continuare a lottare come ci aspettavamo noi lavoratori (e non mi venite a parlare di fuga strategica).
Hanno torto le nostre RSU che davanti ai sindacalisti di ”mestiere” non fanno sentire con forza e determinazione la voce della “rappresentanza”.
Ed infine abbiamo avuto torto noi lavoratori che credevamo che il buon senso avrebbe avuto la meglio sugli interessi di parte.
Luigi delle Bicocche
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