Comunicato alla stampa e organi di informazione
Gentile Redazione, siamo lavoratrici e lavoratori della società British Telecom Italia SpA (BT Italia) ed abbiamo deciso di scriverVi per portare alla Vostra attenzione, e più in generale all’attenzione dei media, la nostra situazione.BT Italia è la filiale italiana dell’importante società britannica British Telecom Group; è un operatore di telecomunicazioni dedicato unicamente alle aziende e alla pubblica amministrazione ed è presente sul territorio nazionale con sedi a Milano, Roma (le principali), Torino, Padova, Firenze, Bologna e Napoli. Negli ultimi 4 anni ha attuato una continua riduzione del personale aprendo due procedure di mobilità per un totale di 520 esuberi trasformata poi attraverso gli accordi sindacali, in mobilità “volontaria” e CIGS per tre anni, portando una riduzione dell’organico pari a 400 lavoratori. Attualmente BT Italia conta 947 dipendenti (a questi vanno aggiunti un centinaio di dirigenti, con un rapporto 1 dirigente ogni 8 lavoratori!!).
Anche quest’anno l’azienda ha comunicato la necessità di un’ulteriore riduzione del personale stimato in 147 elementi (tra i dipendenti) ed ha pertanto attivato, agli inizi di settembre, una nuova procedura di mobilità (L.223/91).
I rappresentanti dei lavoratori, con tutte le sigle sindacali mai così compatte, hanno chiesto l’apertura di un tavolo di trattative per valutare la possibilità di ridurre l’impatto sociale, che considerato il momento storico sarebbe catastrofico per molte famiglie, utilizzando strumenti diversi dalla mobilità secca (come ad esempio i contratti di solidarietà) ma da parte dell’azienda c’è stata una chiusura totale al dialogo ed al confronto con le parti sociali (hanno solo preso discutibili iniziative unilaterali).
Le lavoratrici ed i lavoratori di BT Italia hanno fatto uno sciopero il 10 ottobre e si apprestano ad una nuova mobilitazione nazionale per il 21 novembre (manifesteremo dalle 9.30 alle ? a Porta Pia, a Roma nei pressi dell’Ambasciata Inglese) alla luce del fallimentare incontro, avvenuto il 18 novembre, tra azienda e sindacati presso il Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali. In questo incontro infatti l’azienda ha continuato a non essere disponibile ad un confronto.
Vedere che BT, in UK, “investe” la bellezza di 897 milioni di sterline in tre anni per trasmettere le partite di Champions e dell’Europa League (nel 2012 Sky si era fermata a meno di 500 milioni) e in Italia approfitta dei nostri ammortizzatori sociali, senza adoperarsi ad un confronto con i sindacati per ridurre gli effetti drammatici alle famiglie interessate, ci fa rabbia ed indignazione.
A questo punto abbiamo deciso di scrivervi per portare alla Vostra attenzione, tra le tante che vi giungono, anche questa nostra realtà. Abbiamo bisogno di visibilità per rendere la nostra lotta per il diritto al lavoro più efficace, abbiamo bisogno anche del Vostro aiuto.
Grazie in anticipo
Le lavoratrici ed i lavoratori di BT Italia
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